Alla Scuola Primaria di Camigliano l’orto scolastico è diventato, in dieci anni, un vero laboratorio di educazione ambientale, cittadinanza attiva e crescita condivisa.
CAMIGLIANO – C’era una volta un’idea, un maestro e una serra. È iniziata così, nell’anno scolastico 2013/2014, l’avventura dell’“Orto in Condotta” alla Scuola Primaria di Camigliano, in provincia di Lucca. Un progetto nato su proposta del dirigente scolastico Giorgio Dalsasso nell’ambito dell’iniziativa “Una scuola su misura”, con un obiettivo tanto semplice quanto rivoluzionario: imparare con le mani nella terra.
Alla guida del progetto, il maestro Valerio Nardini – presto ribattezzato affettuosamente “maestro ortolano” – che con passione e dedizione ha trasformato la serra dell’istituto in un’aula viva. Ogni semina diventava un’occasione per una lezione di scienze, ogni raccolto un momento di festa, ogni piantina un pretesto per parlare di crescita, cura, trasformazione.
Una pausa forzata, una rinascita creativa
Con il pensionamento del maestro Nardini e l’arrivo della pandemia, l’orto ha vissuto un momento di sospensione. Ma lo spirito del progetto non si è mai spento. Dopo la pausa, le insegnanti della scuola hanno deciso di rimboccarsi le maniche e far rinascere l’orto, ripensandolo in chiave nuova: cassette di legno riciclate, piante aromatiche, ortaggi e fiori, tutto in uno spazio all’aperto accanto alla serra.
La risposta degli alunni è stata immediata: entusiasmo, partecipazione, curiosità. Così, l’anno successivo è nato un vero e proprio “orto in cassetta”, con bancali in legno recuperati e uno spazio dedicato a ciascuna classe. Un’azienda agricola locale ha donato le piantine, dando vita a un circolo virtuoso di collaborazione tra scuola e territorio.
Un progetto che mette radici nel presente e guarda al futuro
Negli anni l’orto si è arricchito: sono arrivate viti, more, mirtilli, anche grazie al contributo delle famiglie. Fino alla grande occasione della partecipazione al progetto europeo FOODCLIC, finalizzato a rendere i sistemi alimentari locali più sostenibili e inclusivi. Ora l’orto è stato rinnovato con nuovi cassoni in legno, terriccio di qualità e una copertura per la serra. Un investimento che ha dato subito i suoi frutti: i bambini hanno piantato ortaggi e fiori di ogni tipo, con lo stesso entusiasmo di dieci anni fa.
Il cuore verde della scuola
Oggi l’orto è molto più di un luogo dove far crescere le piante: è uno spazio educativo a tutti gli effetti. Ogni attività che si svolge tra i filari diventa occasione di apprendimento trasversale. I bambini imparano la biologia osservando le fasi di crescita di una pianta, la matematica calcolando tempi e quantità, l’italiano scrivendo diari di bordo e racconti ispirati alla vita dell’orto. Ma soprattutto, imparano la cura: di sé, dell’ambiente, degli altri.
L’orto scolastico è un potente strumento per educare alla sostenibilità, al rispetto del lavoro e del tempo, alla responsabilità personale e collettiva. È un laboratorio di cittadinanza attiva, dove i piccoli diventano protagonisti, si prendono cura di qualcosa, vedono i risultati del loro impegno e imparano che crescere richiede attenzione, ascolto, pazienza.
Non si tratta solo di piantare semi, ma di coltivare relazioni: tra compagni, tra scuola e territorio, tra generazioni. L’orto diventa così uno spazio di inclusione, dove ognuno può contribuire con ciò che ha e ciò che sa fare. Anche i bambini più timidi o in difficoltà trovano nell’orto un luogo in cui esprimersi, sperimentare, sentirsi utili.
“Oggi più che mai – scrivono le insegnanti – vediamo negli occhi dei bambini tutto il senso del nostro fare scuola: educare al rispetto, alla pazienza, alla bellezza della natura e del tempo lento.”
Dopo dieci anni, l’orto della Scuola Primaria di Camigliano è diventato il cuore verde dell’istituto. Un’esperienza che mette radici ogni giorno, che continua a germogliare in forme nuove, e che dimostra come anche una scuola possa davvero crescere… con le mani nella terra.
Le Maestre della Scuola Primaria di Camigliano