Quando la mensa scolastica diventa seme di educazione, salute e comunità

Educazione alimentare • 26 Giugno 2025 • di Admin

Ogni giorno i bambini del Comune di Capannori vivono un’esperienza fondamentale per il loro futuro: la mensa scolastica. Non è solo un momento per mangiare, ma un’occasione preziosa di educazione, crescita e scoperta. L’educazione alimentare è la chiave per costruire una vera sovranità alimentare, quella capacità di ogni comunità di scegliere, produrre e consumare cibo sano, sostenibile e a misura d’uomo. Insegnare fin da piccoli il valore del cibo, delle stagioni, dei sapori e delle tradizioni locali significa mettere radici profonde per un futuro in cui le scelte alimentari siano consapevoli, responsabili e in armonia con l’ambiente e il benessere collettivo.

Il progetto “Coltiviamo il Gusto” nasce proprio con questo spirito, per promuovere una cultura del cibo che coinvolga bambini, insegnanti, famiglie, produttori e istituzioni. Attraverso la mensa scolastica, il cibo diventa strumento di educazione, occasione di incontro e ponte tra la scuola e il territorio. I menu si arricchiscono con prodotti locali e stagionali, valorizzando le eccellenze agricole e rispettando le esigenze nutrizionali e il gusto dei più piccoli.

Coltiviamo il Gusto” dimostra così come la mensa scolastica possa diventare seme di trasformazione culturale e motore economico per il nostro territorio, rafforzando il legame con i produttori locali e con le aziende del territorio stesso. Coinvolgendo tutti gli attori – bambini, insegnanti, famiglie, produttori e istituzioni – si crea una comunità educante che mette il cibo al centro del benessere collettivo. Un modello replicabile, capace di generare un impatto reale sulle persone e sull’economia locale.

Food policy: costruire politiche locali del cibo per un futuro sostenibile e inclusivo . 

Il progetto si inserisce nella Strategia Alimentare della Piana del Cibo, che unisce quattro Comuni (Capannori, Altopascio, Porcari, Villa Basilica) in una visione condivisa di food policy basata su salute, sostenibilità, partecipazione e inclusione. Le food policy sono politiche pubbliche che mirano a governare e migliorare i sistemi alimentari a livello locale, regionale o nazionale, integrando aspetti economici, sociali, ambientali e culturali. Non si tratta solo di gestire la produzione e la distribuzione del cibo, ma di promuovere un modello alimentare che sia buono, pulito e giusto per tutti.

Queste politiche riconoscono il cibo come un diritto fondamentale, accessibile a ogni persona senza discriminazioni, garantendo qualità nutrizionale, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. Promuovono inoltre la valorizzazione delle produzioni locali, la tutela della biodiversità, il rispetto del lavoro agricolo e la partecipazione attiva delle comunità. Implementare food policy efficaci significa costruire reti tra istituzioni, produttori, distributori, scuole e cittadini per creare sistemi alimentari resilienti, inclusivi e capaci di rispondere alle sfide globali come il cambiamento climatico, la povertà e le disuguaglianze sociali. 

Nel caso di Capannori e della Piana del Cibo, la food policy rappresenta una strategia condivisa che valorizza il territorio, protegge le risorse naturali, sostiene l’agricoltura locale e educa le nuove generazioni a scelte alimentari consapevoli, rafforzando così la coesione sociale e il benessere collettivo.

Produttori locali: un legame autentico tra terra e tavola

Uno degli elementi più preziosi di “Coltiviamo il Gusto” è il coinvolgimento diretto dei produttori agricoli del territorio, veri protagonisti nel raccontare ai bambini la storia e la passione che si nasconde dietro ogni frutto della terra. Aziende come Apicoltura Biologica di Stefania Costanza, NicoBIO, Azienda Agricola Calafata e la Società Cooperativa Agricola Alle Camelie hanno portato nelle scuole la loro esperienza concreta, con incontri, visite guidate e laboratori in campo.

Attraverso queste attività, i bambini hanno potuto scoprire come si coltivano gli alimenti, comprendere l’importanza di pratiche agricole sostenibili e rispettose dell’ambiente e vedere da vicino come la natura fornisce prodotti sani e genuini. Questa vicinanza ai produttori ha aiutato a costruire una relazione di fiducia e consapevolezza, accorciando la distanza tra chi produce il cibo e chi lo consuma. Così, il progetto semina nei più piccoli valori fondamentali come il rispetto per la terra, la valorizzazione della biodiversità e la scelta di prodotti locali e sostenibili.

Orti scolastici: laboratori a cielo aperto per imparare dalla natura

Gli orti scolastici sono stati uno dei cuori pulsanti del progetto. Questi spazi verdi, attrezzati grazie al supporto del programma europeo FoodCLIC, sono diventati veri e propri laboratori naturali dove i bambini hanno potuto sperimentare direttamente la coltivazione di ortaggi e legumi.

Nei campi, i bambini hanno imparato i cicli biologici delle piante, dall’impianto alla crescita fino alla raccolta, sviluppando una relazione diretta e quotidiana con la natura. La cura dell’orto ha stimolato responsabilità, collaborazione e pazienza, insegnando che il cibo non nasce dal nulla, ma è il frutto di attenzione e lavoro costante.

Questi orti scolastici hanno anche favorito lo sviluppo di competenze scientifiche, attraverso l’osservazione e l’esperimento, e competenze manuali, legate alla semina, all’innaffiatura e alla cura delle piante. Infine, sono stati spazi di socialità e gioco all’aperto, fondamentali per un apprendimento integrato che coniuga teoria e pratica, salute e benessere.

Cibo come esperienza sensoriale, sociale e creativa

Con “Coltiviamo il Gusto”, oltre 573 bambini di 31 classi, dalla scuola dell’infanzia alla primaria, hanno partecipato a laboratori didattici emozionanti e coinvolgenti, in cui il cibo è stato vissuto come esperienza totale, capace di parlare ai sensi, stimolare l’immaginazione e creare connessioni profonde.

Bambini e bambine, dalla scuola dell’infanzia alla primaria, hanno:

  • Toccato, annusato, assaggiato i cibi per conoscerli con tutti i sensi
  • Disegnato e raccontato menù colorati e fantasiosi
  • Cucinato con le proprie mani ricette a base di legumi
  • Giocato con la stagionalità, la provenienza e l’equilibrio del pasto

Questo approccio sensoriale ha favorito una conoscenza più diretta e intima degli alimenti, suscitando curiosità e accoglienza anche verso quelli meno conosciuti o meno graditi. Il cibo è diventato così un’opportunità di esplorazione e stupore.

🧩 Giocare con la stagionalità e l’equilibrio del pasto

Attraverso giochi ed esperienze interattive, i bambini hanno imparato a distinguere gli alimenti di stagione, a riflettere sulla provenienza e a costruire un pasto equilibrato. Sono stati proposti memory, puzzle, ruote del gusto e attività a squadre, che hanno reso divertente l’apprendimento e hanno trasmesso concetti complessi in modo semplice e coinvolgente.

📚 Imparare facendo, sentendo, condividendo

Questi laboratori non si sono limitati a trasmettere nozioni, ma hanno attivato competenze trasversali: capacità di osservazione, creatività, rispetto, collaborazione e consapevolezza. Hanno coinvolto corpo, mente e relazioni. Il cibo è stato riconosciuto come linguaggio universale, che unisce bambini, insegnanti, famiglie e comunità: “Coltiviamo il Gusto” ha così mostrato che educare al cibo significa molto di più che insegnare cosa mangiare, significa costruire, passo dopo passo, un rapporto affettivo e responsabile con la madre terra, con gli altri e con sé stessi.

I laboratori organizzati con le scuole, in collaborazione con le educatrici alimentari di Qualità & Servizi, hanno avuto un ruolo centrale nel creare una vera comunità del cibo all’interno della scuola e oltre. Queste esperienze hanno reso il cibo un linguaggio educativo condiviso tra bambini, insegnanti e famiglie, capace di suscitare curiosità, consapevolezza e partecipazione.

Questo insieme di esperienze ha rafforzato il senso di appartenenza a una comunità del cibo, fondata su valori di rispetto, condivisione e sostenibilità, aprendo la strada a una nuova generazione consapevole e partecipativa.

Storie da gustare: un fumetto e un racconto collettivo

Per accompagnare questo cammino, è nato un fumetto originale, “Il mistero della zuppa di durvere”, scritto dallo scrittore lucchese Stefano Tofani e illustrato da Valerio Barchi: un viaggio poetico e divertente alla scoperta della zuppa frantoiana, simbolo della cucina contadina lucchese e scrigno di biodiversità. Uno strumento creativo per raccontare ai più piccoli – e non solo – come i saperi del passato possano nutrire il futuro: 

La zuppa di verdure!

Bravi ragazzi, è la scelta migliore

Salite su una barca, presto

al centro del lago vi aspetto.

Non fuggite via

Credete nella magia!

Slow Food, comunità e legumi come cultura

Grazie alla collaborazione con Slow Food Lucca Compitese e Orti Lucchesi, il progetto si è arricchito di eventi come la Festa dei Legumi il 10 febbraio, occasione in cui bambini e genitori hanno potuto degustare, conoscere, imparare e stare insieme in modo autentico e gioioso.

28 maggio 2025 – “Coltiviamo il Gusto: la voce delle scuole”

Scuola Primaria “A. Del Fiorentino” – Capannori

L’incontro finale ha visto riuniti più di 50 docenti, amministratori, ricercatori universitari e rappresentanti del Tavolo Educazione per riflettere sui risultati raggiunti e rilanciare nuove azioni. Un pomeriggio di confronto e visione, chiuso da un buffet con prodotti locali, in perfetta coerenza con lo spirito del progetto.

Un cammino collettivo che guarda al futuro

Lo sguardo ora è rivolto al prossimo appuntamento: Slow Beans 2025 – Meeting della Comunità Leguminosa, evento nazionale (Capannori 14/15/16 novembre) che vedrà protagoniste anche le scuole di Capannori, portatrici di esperienze, creatività e relazioni preziose, sempre più radicate nel territorio.

Conclusione

Coltiviamo il Gusto” dimostra come la mensa scolastica possa diventare seme di trasformazione culturale, coinvolgendo tutti gli attori – bambini, insegnanti, famiglie, produttori e istituzioni – in una comunità educante che mette il cibo al centro del benessere collettivo. Inoltre, la mensa rappresenta un motore economico locale, rafforzando il legame con produttori e aziende del territorio, valorizzando le eccellenze agricole e sostenendo lo sviluppo sostenibile della comunità. Un modello replicabile, capace di generare impatto reale sul contesto e nelle vite delle persone.

Giorgio Dal Sasso